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Detergenza - Pulizie Professionali 12 mag 2025

Come scegliere i detergenti professionali: guida alle etichette e ai simboli

Acquistare un detergente professionale richiede consapevolezza, soprattutto se destinato a contesti dove l’igiene e la sicurezza sono fondamentali, come ambienti sanitari, cucine, industrie o strutture ricettive. In questa guida vedremo come leggere le etichette dei detergenti, interpretare i pittogrammi CLP, il valore di pH, i tensioattivi e i principi attivi contenuti nei prodotti.

Dicitura obbligatoria in etichetta: cosa deve contenere

Ogni detergente professionale, per essere conforme alla normativa europea, deve riportare in etichetta le seguenti informazioni:

  • Denominazione del prodotto e destinazione d’uso (es. detergente pavimenti, sgrassatore, disinfettante).
  • Nome e indirizzo del produttore o distributore.
  • Composizione chimica: elenco delle sostanze attive o pericolose con relativa concentrazione.
  • Avvertenze di pericolo e consigli di prudenza secondo il Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging).
  • Pittogrammi CLP (obbligatori se il prodotto presenta rischi chimici).
  • Numero di lotto e data di scadenza (soprattutto per disinfettanti e PMC).

Pittogrammi CLP: come interpretarli

I pittogrammi CLP sono simboli obbligatori per classificare i pericoli chimici. Ecco i più comuni nei detergenti professionali:

  • GHS05 – Corrosivo: può causare gravi ustioni alla pelle e danni agli occhi.
  • GHS07 – Punto esclamativo: può causare irritazioni cutanee o oculari.
  • GHS09 – Pericoloso per l’ambiente acquatico: non disperdere nelle acque o negli scarichi.

Leggere attentamente questi simboli è fondamentale per scegliere il prodotto più adatto e usarlo in sicurezza con i giusti DPI.

Il pH del detergente: acido, neutro o alcalino?

Il pH misura il grado di acidità o alcalinità di un prodotto. Saperlo interpretare è essenziale per scegliere il detergente giusto:

  • pH 0-5 (acido): ideale per rimuovere calcare, ruggine, ossidi. Usato per sanitari, acciaio, ceramica.
  • pH 6-8 (neutro): detergenti delicati adatti a superfici sensibili, pavimenti delicati e pulizie quotidiane.
  • pH 9-14 (alcalino): efficace contro grassi, oli e sporco organico. Perfetti per cucine, forni, industrie alimentari.

Tensioattivi: cosa sono e perché sono importanti

I tensioattivi sono sostanze che permettono al detergente di sciogliere e rimuovere lo sporco. Sulle etichette possono essere indicati come:

  • Anionici: ottima azione sgrassante e schiumogena, ma meno delicati.
  • Cationici: spesso presenti nei disinfettanti, hanno effetto battericida.
  • Non ionici: più delicati, meno schiumogeni, adatti per superfici sensibili.

Sono anche indicati i percentuali biodegradabilità e le conformità alle normative ambientali.

Principi attivi: efficacia mirata

Oltre ai tensioattivi, i detergenti possono contenere principi attivi specifici in base all’azione desiderata:

  • Cloro attivo: ad azione disinfettante, ottimo per ambienti sanitari e alimentari.
  • Acido fosforico o citrico: per la rimozione del calcare.
  • Quaternari d’ammonio: per la disinfezione di superfici dure.
  • Perossido di idrogeno: igienizzante ossidante, ecologico e multiuso.

Conclusione

Imparare a leggere l’etichetta di un detergente professionale è fondamentale per lavorare in sicurezza, scegliere il prodotto giusto per ogni ambiente e garantire risultati efficaci. Valuta sempre pH, pittogrammi, tensioattivi e principi attivi prima dell’acquisto, soprattutto in contesti dove l’igiene è sinonimo di qualità

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